Il DL n. 121/2021 reca: “disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali”.
Con la conversione in Legge n. 156 del 9 novembre 2021 e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (G.U. n.267 del 9.11.2021), diventa quindi “operativo”.
Prima di entrare nel merito, ci preme evidenziare che i contenuti, per quello che riguarda più da vicino il settore dell’autotrasporto, contengono luci ed ombre.
Ciò che però è più dissonante rispetto ai suoi obiettivi è, a nostro avviso, il fatto che, così come convertito, non risolve i problemi di sicurezza, in particolare quella delle infrastrutture e dei mezzi pesanti.
Uno spiraglio di luce si accende con i contributi per contenere i costi della patente e per favorire l’ingresso nel settore di giovani autisti; così come sull’introduzione della possibilità che a bordo dei camion possa essere presente anche un soggetto neo assunto.
Bene anche l’estensione delle revisioni ai privati anche per i rimorchi e semirimorchi allestiti per il trasporto isotermico di derrate alimentari deperibili.
Una previsione questa che ha consentito di sanare l’assurda esclusione di questi veicoli dall’originario disposto di legge ma, purtroppo, permane il problema dei tempi biblici per effettuare le revisioni dei mezzi pesanti.
La legge di bilancio per il 2019, ha modificato l’articolo 80 del Codice della strada concedendo la possibilità di effettuare le revisioni dei veicoli di massa superiore a 35 quintali presso le officine private autorizzate senza la presenza di personale delle motorizzazioni.
Sono passati quasi tre anni ed ancora stiamo aspettando il decreto di attuazione (L. n.145/2018, art. 1, comma 1050) che renda effettivamente fruibile questa alternativa superando così i ritardi delle motorizzazioni territoriali e garantendo la sicurezza dei nostri mezzi, degli autisti e di tutta l’utenza della strada.
Così come per salvaguardare la sicurezza, il tema centrale non è tanto (o soltanto) ridurre da 108 a 86 tonnellate la massa dei veicoli eccezionali, bensì quello di garantire e verificare che gli enti proprietari mappino tutte le strade ed opere d’arte di loro competenza, ne verifichino puntualmente lo stato, ne effettuino la manutenzione e ne autorizzino la percorrenza secondo queste precondizioni.
Condizioni che rivendichiamo da tempo e che si potrebbero realizzare dando piena attuazione all’archivio nazionale delle strade previso sin dal 1992 dal Codice della Strada.
Dopo 29 anni, si è pertanto persa l’ennesima occasione per tutelare gli interessi generali delle imprese contemperando le esigenze di sicurezza con quelle dell’autotrasporto e dell’economia in generale!
Emerge sempre di più, la necessità che su temi specifici e delicati, siano individuate soluzioni equilibrate e pertinenti per le quali è imprescindibile il coinvolgimento preliminare delle associazioni di categoria!

Qui gli articoli 1 e 2 del DL-N-121/2021