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Traffico da e per la Svizzera

Si riporta, in calce, il testo trasmesso dalla competente Autorità svizzera all’Unione europea – DG MOVE sulle misure adottate dalla Svizzera in materia di trasporti, in relazione all’emergenza epidemiologica in corso.

Misure alla frontiera:

1. controlli alle frontiere con Italia, Germania, Austria e Francia;

2. divieto di ingresso con eccezioni: cittadini svizzeri, persone in possesso di un permesso di soggiorno per la Svizzera e persone che devono entrare in Svizzera per motivi di lavoro, situazioni di emergenza, transito di persone;

3. i valichi di frontiera più piccoli vengono chiusi e il traffico transfrontaliero viene convogliato attraverso valichi di dimensioni maggiori: elenco (qui il collegamento alla pagina svizzera).

 

Trasporto passeggeri e merci

Su rotaia:

– tutti i treni internazionali a lunga percorrenza sono fermati al confine

– i treni transfrontalieri locali sono ancora operativi

– i treni passeggeri nazionali sono ancora in funzione, l’offerta sarà ridotta dal 19 marzo in poi (almeno un treno ogni ora)

– i controlli dei biglietti a bordo dei treni sono sospesi

– nessun cibo e bevande sono venduti sui treni

– nessuna restrizione per il trasporto ferroviario di merci (transito, importazione, esportazione, trasporto interno)

Su strada:

– i servizi di autobus internazionali (regolari e occasionali) sono sospesi

– nessuna restrizione per il trasporto di merci su strada (transito, importazione, esportazione, trasporto interno)

 

Disposizioni interne italiane rientri e traffico internazionale

Con l’occasione, sempre in relazione all’emergenza in corso si segnala l’emanazione del Decreto interministeriale 120/2020 che alleghiamo a questa news.

Come si legge nel comunicato del Ministero dei Trasporti il provvedimento si è reso necessario “Alla luce delle numerose richieste di rientro in Italia da parte di molti cittadini che si trovano all’estero, [pertanto] la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un Decreto assieme al Ministro della Salute che obbliga all’autoisolamento, per i 14 giorni successivi al ritorno, per le persone che rientrano, anche se asintomatiche rispetto al COVID-19.

Il Decreto riguarda tutte le persone che tornano in Italia con qualsiasi mezzo di trasporto e che dovranno presentare una dichiarazione nella quale attestino di rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, oppure per motivi di salute. È, inoltre, obbligatorio comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria locale il proprio ingresso in Italia per avviare la sorveglianza sanitaria.

È prescritto, inoltre, che per chi va in autoisolamento e accusa sintomi COVID-19 sussiste l’obbligo di segnalare tale situazione con tempestività all’autorità sanitaria tramite i numeri telefonici dedicati.

L’autoisolamento non è prescritto a chi transita o sosta in Italia per comprovate esigenze lavorative, ed è comunque obbligato a uscire dal Paese entro 72 ore dall’ingresso. Tuttavia, per queste persone, è obbligatorio compilare una dichiarazione con la quale si comunica di essere in Italia per la comprovata esigenza lavorativa, e ci si impegna a segnalare, in caso di insorgenza di sintomi COVID-19, tale situazione al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria locale e a sottoporsi ad isolamento.

L’obiettivo del provvedimento è quello di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus e prevenire la diffusione del contagio.

E’ così chiarito che le disposizioni di cui sopra (ad esempio quarantena) non si applicato applicate al personale viaggiante appartenete ad imprese aventi sede in Italia (art. 1 comma 3 del Decreto n. 120 del 17.03.2020 DEL Ministro De Micheli)

Le disposizioni del Decreto sono in vigore fino al 25 marzo.