Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nextgenerationeu

L’Italia è agli ultimi posti in Europa per capacità di assorbimento dei fondi strutturali Ue. Il nostro Ufficio CNA di Bruxelles ci ha fornito i dati della Commissione europea che, ad inizio 2019, evidenziavano come il nostro Paese si collocava 25esimo per utilizzo dei Fondi strutturali ed investimento europeo (Fondi SIE) – pari al 56% circa degli oltre 75 miliardi di euro assegnati – rispetto ad una media UE del 63%. L’Italia risultava sempre tra le ultime quattro nazioni anche per spesa certificata, 17% rispetto ad una media Ue del 23%.

Qualche posizione è stata e sarà scalata nei “minuti di recupero” della Programmazione e con differenze importanti a livello regionale, ma possiamo affermare che il Sistema Italia non è stato, sostanzialmente, in grado di assorbire, impegnare e spendere le risorse a disposizione.

Secondo il Direttore CNA Macerata Luciano Ramadori <<se non facciamo tesoro degli scarsi risultati raggiunti nella Programmazione europea 2014/2020 appena conclusa, abbiamo qualche dubbio sulla reale capacità di assorbimento del Sistema Italia quando dovrà impegnare in solo 2 anni (devono essere impegnati entro il 2023 con i pagamenti entro il 2026), oltre ai fondi della nuova Programmazione 2021/2027 (poco meno di 39 miliardi di euro), anche il 70% del Next Generation EU che è circa 4 volte più grande di quest’ultima>>.

Il pericolo ulteriore questa volta viene anche dal fatto che la quota Italiana del Recovery Fund è composta da circa 126 miliardi di euro di prestiti e che dunque dovranno essere restituiti. L’impiego efficace di questi fondi è fondamentale in quanto dovranno finanziare progetti con flussi di cassa che garantiscano la restituzione del debito.

Il sistema di “auto tutela” del Programma Next Generation prevede, inoltre, un avanzamento sulla base dei risultati raggiunti; le tappe di erogazione saranno legate quindi al raggiungimento dei risultati e dei target definiti nel Piano con un minimo di pre-finanziamento del 10%. Pertanto, se non raggiungiamo i primi obiettivi il flusso di risorse si blocca subito.

Clicca qui per leggere il “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” #NEXTGENERATIONITALIA presentato ed approvato dal Consiglio dei Ministri di ieri, 12 gennaio 2021.

Il Direttore Ramadori mette a disposizione la struttura di rappresentanza degli imprenditori per far emergere i fabbisogni reali del comparto produttivo e dei servizi:

<<Da questi ostacoli, paletti e condizioni, muove la nostra proposta per scongiurare o almeno limitare il più possibile l’incapacità di assorbimento dei fondi: occorre fare in modo che le risorse siano riposte in misure realmente utili alle imprese, cioè i principali soggetti in grado di restituire parte degli investimenti agevolati. Per ora sono state individuate le “iniziative faro” ma quando sarà ora di redigere i programmi specifici e puntuali è essenziale metter in piedi una campagna di ascolto delle necessità e dei bisogni del tessuto produttivo.

Se vogliamo investire sul territorio tutte le risorse disponibili occorre avviare consultazioni con gli attori anche locali e non solo centrali, che possano formulare proposte utili e concrete. Come Associazione di categoria e attraverso i nostri uffici sul territorio siamo disponibili a raccogliere i fabbisogni delle piccole e medie imprese, ovvero del 96% del tessuto produttivo locale, e condividerli con tutti i livelli istituzionali disponibili ad ascoltarci>>.