Il Presidente CNA Macerata Giorgio Ligliani

Dobbiamo scongiurare che gli acquisti natalizi vadano esclusivamente nelle tasche dei colossi dell’e-commerce

La CNA è al lavoro per fare tutto il necessario con tempismo e determinazione, affinché il periodo natalizio possa rappresentare una parentesi meno pesante e gravosa sul piano sociale ed economico. La CNA Nazionale ha scritto una lettera al Presidente Conte per scongiurare un’applicazione eccessivamente rigida delle norme e comunque ricondurre ad una omogeneità interpretativa l’intero impianto regolamentare. Dal canto loro i livelli associativi locali, per senso di responsabilità collettiva, condividono e sostengono l’appello al rispetto delle norme anti-covid nei luoghi aperti e nella fruizione dei servizi pubblici e privati.

Il Presidente CNA Macerata Giorgio Ligliani è disponibile ad un sacrificio in più oggi per poter riaprire poi senza limitazioni: “L’interesse del tessuto economico non può essere quello di mera sopravvivenza. Occorre riprendere quanto prima ad operare in una condizione di sostanziale normalità. Pertanto, siamo pronti a qualche sacrificio in più oggi, certi che anche questi sforzi servano a contenere ed invertire la curva dei contagi, per poter necessariamente ripartire prima di Natale. Dobbiamo scongiurare che gli acquisti natalizi vadano esclusivamente nelle tasche dei colossi dell’e-commerce, ne va della sopravvivenza dei nostri artigiani”.

Per poter resistere saranno fondamentali i criteri di ripartizione dei ristori. Su questo fronte Ligliani ha le idee chiare: “è necessario sostenere chi ha registrato perdite di fatturato. Bisogna puntare con forza a canalizzare con tempismo i 17 milioni dei residui recuperati dalla Regione Marche, per soddisfare in maniera proporzionale le attività che dimostrino, attraverso una comparazione anno su anno, un calo di fatturato per effetto diretto o indiretto del Covid, e questo a prescindere dal loro codice Ateco”.

Quindi, secondo l’Associazione di categoria, occorre prevedere un ristoro regionale a fondo perduto che vada ad integrare le carenze dei due “Decreti ristori”, destinato pertanto alle attività commerciali ed artigianali con serranda alzata ma con i negozi vuoti. Anche in questo caso, specifica CNA, dovrà essere calibrato con criteri meritocratici ed evitare che alla fine si arrivi ad elemosine concesse a pioggia.

“Anche a livello comunale si potrebbe fare qualcosa, i Comuni che hanno disponibilità – prosegue Ligliani – potrebbero indirizzare gli aiuti a tutti quei casi rimasti al di fuori delle normative degli altri livelli istituzionali. La nostra proposta, e l’invito che faremo ai Sindaci del territorio, è di riconoscere un concreto sostegno e supporto per famiglie e attività produttive costrette a chiudere per un periodo la propria attività perché risultati positivi al Covid. Nessuno deve essere lasciato indietro, ciascuno faccia ciò che può a qualsiasi livello”.