nuova normativa per i rifiuti

Nuova classificazione per i rifiuti: il DL 116/2020 ridefinisce il confine tra rifiuti urbani e speciali, aprendo alla possibilità per le imprese artigianali ed industriali di affidare al mercato privato i propri rifiuti urbani. La CNA è intervenuta, evidenziando problematiche sul meccanismo per la determinazione e l’applicazione della tassa dei rifiuti, la TARI, per le imprese. Il Ministero ha provato quindi a fare chiarezza, specificando che le superfici su cui avviene la lavorazione artigianale/industriale (in quanto prevalentemente produttive di rifiuti speciali) sono ESCLUSE dall’applicazione dei prelievi sui rifiuti, compresi magazzini di materie prime, merci e prodotti finiti; tuttavia continuano ad applicarsi i prelievi sui rifiuti, sia per la quota fissa che variabile, relativamente alle superfici produttive di rifiuti urbani. “Resta dovuta solamente la quota fissa della TARI – spiega Eleonora Cestola del Dipartimento Ambiente e Sicurezza di CNA Servizi Impresa – nel caso in cui l’impresa scelga di conferire i rifiuti urbani al privato. Le imprese devono comunicare al Comune se avvalersi o meno del servizio pubblico, eppure i Comuni non hanno ancora adeguato regolamenti e tariffe. Quindi dovendo assicurare la gestione di quantità di rifiuti potenzialmente maggiore, alle nostre imprese manca un fondamentale parametro per una scelta consapevole”. La CNA ricorda che la scadenza per la comunicazione ai Comuni è lunedì 31 maggio 2021.