La CNA realizza i suoi obiettivi intrattenendo relazioni, a livello nazionale, regionale e locale, con le istituzioni e con i protagonisti della vita sociale, economica e politica.
Riduzione della pressione fiscale. Le misure di semplificazione fiscale realizzate negli ultimi anni devono ora essere completate con un processo di progressiva riduzione del prelievo fiscale sia sui redditi, che sulle imprese. Ciò consente di promuovere la crescita economica, di aumentare l’occupazione, di recuperare competitività internazionale.
Apertura ai mercati europei e mondiali. Il consolidamento del mercato unico europeo e la nascita dell’Euro accentuato anche per le piccole imprese il bisogno di qualificarsi, di competere ad armi pari sui grandi mercati. Per questo occorre che l’Unione Europea, il Governo nazionale e la Regione Veneto destinino maggiori risorse economiche per le politiche di promozione commerciale, per le fiere, per l’internazionalizzazione.
Modifiche alla legge sull’artigianato e lotta contro l’abusivismo. I continui mutamenti della nostra struttura produttiva impongono di rivedere la vecchia legge 443 introducendo concetti giuridici più moderni ed adeguati. In questo quadro si possono individuare anche ulteriori strumenti per combattere l’abusivismo, sia rafforzando i poteri di controllo degli Enti Locali, sia estendendo il contrasto di interessi tra i consumatori e produttori.
Una politica del lavoro più flessibile. La piccola impresa, diversamente dalla grande industria, ha svolto, e continua a svolgere, una funzione essenziale di espansione occupazionale. Ma perchè ciò possa continuare è necessario, da un lato, cominciare a ridurre il costo del lavoro, specie nelle sue componenti fiscali e parafiscali, dall’altro, rendere più flessibile ed elastico il rapporto di lavoro. Vanno perciò incentivate tutte le nuove forme di contratto: apprendistato riformato, tempo determinato e tempo parziale, lavoro interinale, salario di ingresso, ecc. Le stesse relazioni sindacali vanno fondate non sulla contrapposizione, ma sulla concertazione e sulla cogestione degli Enti Bilaterali.
Qualità ed innovazione. Il futuro anche per le piccole imprese non può essere affidato solo alle politiche dei prezzi, ma sempre più sarà condizionato dalla qualità dei prodotti, dai servizi collegati, dalle innovazioni dei processi produttivi, dalla costruzione di reti organizzate fra le imprese. Questo grande sforzo richiede forti investimenti nella ricerca scientifica, nel trasferimento di tecnologie anche alle piccole aziende, nell’acquisto di nuovi impianti avanzati, nella certificazione della qualità. A questo scopo sono essenziali, sia la sinergia e la cooperazione diretta tra le imprese, sia il sostegno finanziario degli Enti pubblici.
Applicazione della legge sulla subfornitura. La corretta applicazione di questa nuova legge, ancora in larga misura disattesa, deve consentire di introdurre anche sul mercato italiano norme di comportamento più moderne ed europee nei rapporti commerciali tra le imprese. Ciò deve accompagnarsi ad una politica più attenta sia alla difesa del made in Italy, sia degli interessi delle piccole imprese nei confronti di grandi gruppi privati e pubblici.