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Occorre chiarezza per i Centri revisione auto

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Tra le attività non soggette a restrizioni i due Decreti delle Presidenza del Consiglio dell’11 marzo e del 22 marzo includono anche i centri di revisione. Centri aperti ma tante sono le domande che gli operatori si stanno ponendo alla luce di una casistica reale che impatta sull’organizzazione delle imprese (o meglio la loro sopravvivenza) e sulla vita delle persone.

Se ne è fatta interprete la CNA Autoriparazione Nazionale che con una specifica nota ha chiesto chiarezza alla Direzione Generale della Motorizzazione Civile, per arrivare ad avere indicazioni precise ed uniformi su tutto il territorio nazionale.

Solo per alcuni esempi, come viene riportato nella nota CNA: “La città metropolitana di Bologna e la Provincia di Pisa hanno emanato un’ordinanza di chiusura di tutti i centri di controllo autorizzati. Nonostante la proroga, di cui evidentemente non si comprende la sua applicazione, ad alimentare questo clima di confusione generale, abbiamo notizia che in alcuni territori, le forze di polizia hanno comminato sanzioni a chi non era in regola con la revisione (scaduta prima del mese di marzo).

Due le domande dirette poste da CNA alla Motorizzazione:

Insomma, occorrono risposte certe per dare a nostra volta indicazioni corrette alle nostre imprese associate, già alle prese con tante complicazioni, incertezze e difficoltà.

Altro problema è quello delle attrezzature.

Come è noto, le attrezzature utilizzate per la revisione sono soggette a verifica metrologica annuale. Scrive sul tema CNA Autoriparazione: “Ci risulta che in diverse aree del territorio nazionale molti centri di assistenza, così come molte officine autorizzate sono chiuse e con buona probabilità, ed anche comprensibilmente, lo resteranno fino al protrarsi dell’emergenza sanitaria. Pare evidente che il giorno in cui potranno ripartire, coloro a cui scadevano le verifiche periodiche nel mese di marzo, non potranno riprendere l’attività previo intervento di un tecnico autorizzato. Sarebbe quanto opportuno che l’Amministrazione acconsentisse, adottando i tecnicismi necessari in considerazione del protocollo MCTCNt2, l’utilizzo di dette attrezzature in scadenza a marzo ed aprile anche nei 60 giorni successivi la normale scadenza. Ciò eviterebbe un ulteriore disagio alle imprese coinvolte”.

Sarà nostra cura fornire gli aggiornamenti del caso.

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