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Il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato in sostegno delle imprese colpite dalle conseguenze del Coronavirus.

FSBA per imprese in difficoltà

FSBA per imprese in difficoltà

Il Fondo, noto ai più con la sigla FSBA, interviene a sostegno delle aziende del comparto artigiano (con esclusione del settore edile) e dei relativi lavoratori che si trovano in situazione di difficoltà a seguito dei contagi da Coronavirus e dalle restrizioni conseguenti che si stanno susseguendo in territorio nazionale.

Lo scorso 26 febbraio è stato sottoscritto un apposito Accordo Interconfederale siglato dalla CNA e dalle altre associazioni di categoria con il quale si prevede uno specifico intervento di ulteriori 20 settimane di copertura per sospensione e/o riduzione d’orario di lavoro di dipendenti di imprese coinvolte in situazioni di difficoltà. Il sistema informativo prevede l’introduzione di una specifica causale “Covid-19 – Coronavirus”.

Per rendere attuativo l’accordo è stato inoltre predisposto da parte del Fondo un apposito modello semplificato di accordo sindacale con possibilità di sottoscrizione telematica.

L’intervento di integrazione salariale con causale “Covid-19 – Coronavirus” può essere attivato per i dipendenti in forza al 26/2/2020 ed ha una durata massima complessiva, nel biennio mobile, di 100 giorni su una settimana lavorativa di 5 giorni e di 120 giorni su settimana lavorativa di 6 giorni.

L’accordo sindacale è valido fino al 31 marzo; l’intervento di integrazione salariale non può, quindi, oltrepassare questo termine salvo eventuale proroga.

Per l’accesso alla causale “Covid-19 – Coronavirus” è prevista la possibilità di:

Il Direttore CNA Macerata Luciano Ramadori ricorda come “in una recente indagine di CNA, il 72,4% delle imprese dichiara che sta registrando effetti diretti sulla propria attività legati alla vicenda Coronavirus ed in particolare per ciò che concerne l’andamento della domanda, i rapporti con i fornitori, cancellazione di appuntamenti e problemi logistici. I settori più esposti risultano essere quelli del trasporto passeggeri e quello turistico dove rispettivamente il 98,9% e il 89,9% degli intervistati dichiarano di subire effetti diretti. Significativi sono i numeri di quanti hanno subito un danno indiretto anche in altri settori come la Moda (79,9%), i Servizi alla Persona (78,8%), l’Agroalimentare (77,7%), il Trasporto Merci (64,1%), i Servizi alle imprese (61,6%) e la Manifattura meccanica (60,3%)”.

Il Direttore CNA Luciano Ramadori

“Per i settori turistici – prosegue Ramadori – la drammatica contrazione della domanda è dovuta alle innumerevoli cancellazioni che stanno giungendo in questi giorni da parte dei tour operator e alla sospensione dei servizi scolastici tra cui vi sono anche le gite. La sospensione degli appuntamenti fieristici, invece, è la motivazione prevalente che sta alla base dei disagi rilevati dalle imprese della moda, oltre ai problemi derivanti dai rapporti con i fornitori e dal mancato ritiro delle merci. Un numero elevato di cancellazioni delle prenotazioni si registra anche tra le imprese di servizi alla persona (in prevalenza centri estetici e acconciatori). Complessivamente, il 53,1% delle imprese stima per il 2020 una contrazione dei ricavi. Una contrazione che, invece, potrebbe interessare oltre il 70% dei settori del trasporto passeggeri e turistico”.

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