bici turismo cultura e artigianato

Snocciolando i dati presentati dal Centro Studi CNA delle Marche, balzano all’attenzione gli ottimi risultati economici della nostra provincia sul turismo e sui “consumi” culturali che siamo riusciti a produrre. Tutta la regione Marche registra, in verità, un notevole aumento degli introiti dovuti al turismo con i 2 miliardi e 20 milioni di euro incassati nel 2018. Una ripresa non facilmente prevedibile dopo il periodo, relativamente breve, della fuga dal sisma che ha fatto scendere ai minimi storici tutti gli indicatori del sistema turistico marchigiano. Tra le strategie di comunicazione più efficaci, troviamo certamente l’aver puntato sul Cluster bike; su quel complesso sistema, cioè, che vede come centrale il turismo legato alla bicicletta. Sembra, infatti, che tutti gli investimenti in nuove infrastrutture compatibili per le bici e soprattutto la promozione dei nostri territori come ospitali e particolarmente attraenti per gli appassionati del pedale, abbia immediatamente dato i suoi primi frutti. In realtà, sopratutto per le infrastrutture ciclabili, molte sono ancora sulla carta e per ora sono state sufficienti le strade con poco traffico già esistenti.
Non bisogna però cullarsi sugli allori, anche se parliamo di mobilità lenta occorre fare in fretta il passo successivo e passare alla fase culturalmente più delicata: dotare tutte le strutture ricettive di quegli accorgimenti minimi richiesti per ospitare i turisti-bikers. Se ne è parlato diffusamente nell’incontro che CNA Macerata ha organizzato a Camerino insieme con Chiara Ercoli, project manager del progetto Marche Outdoor. Mentre gli esperti CNA hanno illustrato le opportunità di contributo per finanziare interventi di sviluppo nelle strutture ricettive, la dottoressa Ercoli ha indicato tutti gli accorgimenti di cui le nostre strutture dovranno al più presto dotarsi. Dalla semplice rastrelliera a dei ricoveri sicuri per le costose bici (“tengono più alla bici che alle loro mogli” si è detto), dal servizio di lavanderia rapida ad una attrezzata officina per le riparazioni.
Quello della bici, inoltre, è essenzialmente turismo esperenziale (si veda su questo tema il progetto CNA“Homo Faber, di bottega in bottega nelle Marche del saper fare”) e quindi non deve assolutamente mancare il collegamento con il mondo artigiano. Le botteghe artigiane e le aziende agricole dovranno quindi proporre ai nordici bikers attività inconsuete e affascinanti, fargli sporcare le mani ed infine premiarli con un assaggio dei nostri migliori prodotti. Ciauscolo al posto delle barrette energetiche e succo di more, quando non vino rosso, in sostituzione dell’insipido gatorade; è questa l’originalità apprezzatissima della nostra proposta, spiazzare il turista con tutto ciò che non si aspetta e che per noi è sana abitudine da generazioni.
Ora che i dati quantitativi delle presenze iniziano a dare un senso ai nostri sforzi, cerchiamo di alzare la qualità delle nostre proposte e di mettere nel paniere che il turista porterà a casa tutto ciò che possiamo e che ci riesce meglio, usiamo tutta la nostra creatività.
In questo senso, possono venirci utili ancora una volta le cifre evidenziate dal Centro Studi CNA delle Marche: “Nella nostra regione oltre la metà della spesa turistica lo scorso anno è stata attivata dal sistema produttivo culturale e creativo. Se i turisti hanno lasciato nelle Marche 2 miliardi e 20 milioni di euro, ben il 51,2 per cento, pari a 1 miliardo e 34 milioni di euro, è stato speso in attività legate alle imprese culturali e creative. Dall’architettura al design, dal cinema alla danza, passando per libri e media il settore dell’economia regionale che attiva spesa turistica attraverso la cultura, è sul podio nazionale, seconda solo al Friuli. Tra le province marchigiane, quella dove il sistema produttivo, culturale e creativo incide di più sulla spesa turistica, è Macerata, che si classifica al sesto posto in Italia. Le imprese creative e culturali sono l’elemento fondante della capacità di attrarre turisti nella nostra regione. Non solo i Comuni più grandi e le città d’arte, ma anche molti piccoli centri si caratterizzano per l’offerta legata al paesaggio e a un patrimonio diffuso di arte e cultura nel quale un ruolo importante è ricoperto dall’artigianato artistico  e dalle piccole imprese creative e culturali. Queste ultime nel 2018 hanno prodotto un valore aggiunto di 2,2 miliardi di euro pari al 6% dei 37,4 miliardi prodotti dall’economia delle regione. Ancona è la provincia marchigiana dove il sistema produttivo e culturale produce più valore aggiunto (6,8 per cento) piazzandosi all’ottavo posto tra le province italiane. Nelle prime venti province troviamo anche Macerata (6,2) e Pesaro Urbino (5,8). La cultura nelle Marche crea lavoro: gli occupati nelle imprese culturali e creative sono 41.900 pari al 6,4% del totale. In questo caso è Macerata a primeggiare nella regione con il 7,1% di addetti”.

incontro pubblico a Camerino
l’incontro pubblico di CNA a Camerino