Il Fondo ha la finalità di promuovere nuova imprenditorialità nei settori della cultura e dell’arte, della musica e dell’audiovisivo.

Per la misura sono disponibili risorse pari a 20 milioni di euro per ciascun anno 2021 e 2022, per un totale di 40 milioni di euro. Potranno accedere a queste agevolazioni tutte le attività d’impresa dirette allo sviluppo, alla creazione, alla produzione, alla diffusione e alla conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative e, in particolare, quelle relative all’architettura, agli archivi, alle biblioteche, ai musei, all’artigianato artistico, all’audiovisivo, compresi il cinema, la televisione e i contenuti multimediali, al software, ai videogiochi, al patrimonio culturale materiale e immateriale, al design, ai festival, alla musica, alla letteratura, alle arti dello spettacolo.

Il provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico attua l’articolo 1, commi da 109 a 112, della Legge di bilancio 2021 (n. 178/2020), che ha istituito il “Fondo per le piccole e medie imprese creative”.

A distanza di più di due mesi il decreto ministeriale del 19 novembre 2021 è approdato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2022.

Il decreto individua nello specifico:

  • la ripartizione della dotazione finanziaria del Fondo tra le tipologie di interventi previsti;
  • i codici ATECO che classificano le attività delle imprese del settore creativo (Qui l’elenco codici ATECO);
  • le modalità e i criteri per la concessione delle agevolazioni;
  • le iniziative ammissibili alle diverse forme di aiuto;
  • le ulteriori condizioni e forme di intervento del Fondo.

Al Capo II vengono disciplinati gli “Interventi per la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese creative”, finalizzati alla promozione di:

  • programmi di investimento realizzati da singole imprese creative;
  • programmi di investimento realizzati da imprese creative con una prospettiva di collaborazione rispetto ad altre imprese creative o a imprese anche non operanti nel settore creativo;
  • investimenti nel capitale di rischio delle imprese creative, a beneficio esclusivo di quelle che costituiscono start-up innovative e PMI innovative.

Al Capo III, invece, si regolamentano i “Voucher per l’acquisizione di servizi specialistici erogati da imprese creative”, gli interventi per la promozione della collaborazione tra imprese creative e soggetti operanti in altri settori, sostenendo l’acquisizione di servizi specialistici.

In sede di prima applicazione, la dotazione finanziaria e così ripartita:

  • per gli interventi per la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese creative 28.000.000 euro;
  • per gli interventi di sostegno ai Voucher per l’acquisizione di servizi specialistici erogati da imprese creative 10.000.000 euro;
  • per le altre misure di sostegno al sistema imprenditoriale del settore creativo 2.000.000 euro.

Tali risorse, più quelle che eventualmente verranno assegnale al Fondo, possono essere ripartite secondo una diversa proporzione, con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, non prima di dodici mesi dall’avvio dell’operatività del Fondo stesso. Il soggetto gestore della misura è Invitalia.

I termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione a valere sulle diverse linee di azione del Fondo saranno definiti con uno o più provvedimenti del Ministero, riferiti all’insieme degli interventi agevolativi o a singole linee di azione.

Possono beneficiare delle risorse del Fondo:

  1. le imprese creative;
  2. le imprese non costituenti imprese creative operanti in qualunque settore, fatte salve le limitazioni previste dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato, partecipanti a progetti integrati con imprese creative.

Queste devono essere classificabili come di micro, piccola e media dimensione, ed essere regolarmente costituite ed essere iscritte nel Registro delle imprese.

L’attività svolta dall’impresa creativa deve essere individuata da uno dei codici ATECO come da Allegato 1 al DL (Qui il decreto mise con i codici Ateco dei beneficiari).

Si tratta di tutte le attività d’impresa dirette allo sviluppo, alla creazione, alla produzione, alla diffusione e alla conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative e, in particolare, quelle relative: all’architettura, agli archivi, alle biblioteche, ai musei, all’artigianato artistico, all’audiovisivo, compresi il cinema, la televisione e i contenuti multimediali, al software, ai videogiochi, al patrimonio culturale materiale e immateriale, al design, ai festival, alla musica, alla letteratura, alle arti dello spettacolo.

Le agevolazioni per le suddette attività assumono la forma del contributo a fondo perduto, fino a copertura del 80% delle spese per l’acquisizione dei servizi specialistici nel settore creativo e, comunque, per un importo massimo pari a 10.000 euro, fatto salvo il rispetto della disciplina in materia di aiuti di Stato.

L’intervento ministeriale si concretizza anche in un aiuto specificatamente rivolto alle imprese operanti in qualunque settore, fatte salve le esclusioni derivanti dalla normativa in materia di aiuti di Stato, che intendono acquisire un supporto specialistico nel settore creativo.

Sono ammissibili alle suddette agevolazioni le iniziative proposte dai soggetti finalizzate all’introduzione nell’impresa di innovazioni di prodotto, servizio e di processo e al supporto dei processi di ammodernamento degli assetti gestionali e di crescita organizzativa e commerciale, attraverso l’acquisizione di servizi specialistici nel settore creativo. Anche in questo caso, l’agevolazione si sostanzia in un contributo a fondo perduto.

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