Luciano Ramadori direttore CNA Macerata

Negli uffici del Governo è in corso di elaborazione in questi giorni la stesura del prossimo decreto per riconoscere aiuti economici alle imprese in difficoltà dopo le chiusure dovute alla diffusione del Covid. Nei giorni scorsi la CNA Macerata ha criticato il Decreto Sostegni soprattutto per la soglia minima di calo del fatturato al di sotto della quale l’impresa non ha ricevuto alcun sostegno. Risulta, infatti, dai dati del Centro Studi della Confederazione, che sono l’81,2% le imprese che nel 2020 hanno registrato diminuzioni del giro d’affari, ma solo una impresa su quattro ha accusato una perdita superiore al 30% rispetto all’anno precedente, mentre il 75% delle imprese, pur avendo registrato una significativa flessione del fatturato spesso non lontana da questa soglia, resta escluso dagli indennizzi.

Anche nella sua parte dedicata al sostegno delle aree sciistiche montane, il Decreto-Legge n. 41 del 22 marzo ha lasciato inspiegabilmente scoperte molte realtà imprenditoriali. Su questo punto, Luciano Ramadori Direttore CNA Macerata, ha fatto emergere una drammatica realtà: “Interpretando quanto riportato nel DL Sostegni, per i Comuni e per gli operatori sciistici privati delle nostre montagne, Sarnano, Bolognola, Ussita, alla fine non arriverà nemmeno un euro. Questo perché – sottolinea il Direttore CNA – nel testo approvato si individuano come beneficiarie le zone dove sono presenti ‘comprensori sciistici’ che nella nostra regione non esistono; noi abbiamo solo stazioni sciistiche singole”.

Assai discutibile, inoltre, il meccanismo dei contributi riconosciuti in base alle presenze: “Anche i rimborsi previsti sulla base degli skypass emessi nella stagione invernale 2018/2019 – precisa Ramadori – ci vedrebbero fuori da qualsiasi graduatoria in quanto in quell’anno sul nostro Appennino non ci fu neve e quindi non ci furono sciatori”.

Da queste analisi, la CNA Macerata chiede che il prossimo Decreto Sostegni tenga conto anche degli esclusi: “Vogliamo immaginare che l’intenzione del legislatore non sia stata quella di escludere in toto le piccole realtà e che vorrà porre rimedio a questo immotivata discriminazione. Come Associazione di categoria proponiamo di allargare la platea dei beneficiari a tutti coloro che hanno subito un calo degli introiti, togliendo la tagliola del 30% e prescindendo dalle dimensioni delle imprese, delle stazioni sciistiche e dei Comuni”.