autotrasporto

La prima Presidenza regionale CNA Fita delle Marche riunita su piattaforma informatica, tra i temi all’ordine del giorno ha affrontato il delicatissimo, anzi decisivo, periodo critico delle attività di trasporto persone.
L’emergenza sanitaria sta impattando in maniera diversa sulla realtà economica, per questo vanno calibrati differenziati interventi per le imprese, anche del settore dell’autotrasporto professionale di merci e persone. Non bastano i riconoscimenti morali del ruolo strategico dei trasporti né possono limitarsi ad una presa d’atto dei reali bisogni reali di aziende soffocate dai blocchi dei pagamenti mentre i costi aziendali corrono.
Alla Presidenza nazionale di CNA Fita, la delegazione regionale delle Marche ha inviato un documento che, tra i diversi punti, evidenzia, riservandosi comunque nei prossimi giorni iniziative specifiche nei confronti della Regione Marche, come le imprese di trasporto persone con bus e scuolabus siano state le prime e da più tempo ad essere coinvolte dal blocco totale dell’attività.
Poco si è detto sui media ma tanto stanno soffrendo le imprese per le quali devono essere messi in campo strumenti appropriati a fronte della mancanza di fatturato, la gestione del personale nonché i costi fissi per il parco veicolare.
E’ necessario un focus specifico su tale segmento che annovera 65 imprese con oltre 300 addetti.
I viaggi di istruzione che sono stati sospesi ben prima della chiusura delle scuole sicuramente non ripartiranno insieme alla riapertura, se e quando, del nuovo anno scolastico. Il settore ha quindi bisogno di misure urgenti ma anche di prospettiva, pena fallimenti, licenziamenti, dispersione di un capitale umano e sociale e servizio alla clientela. Come sottolinea Riccardo Battisti responsabile regionale della CNA Fita: “Finito il <<resto a casa>> si finirà con il <<resto a piedi>> se non affrontiamo oggi i problemi del trasporto persone”.
Per questo CNA Fita chiederà nelle sedi opportune che si ridiscutano i piani regionali per la mobilità con un coinvolgimento strategico e sociale (non quindi soldi per sussidi ma servizi!) delle imprese private di trasporto persone da parte dei gestori del Trasporto Pubblico Locale, operativo grazie alle risorse pubbliche.
Con le misure di distanziamento sociale tutto cambierà, ci sarà bisogni di spazi e quindi di mezzi, di aumentare le corse sulle stesse tratte ed è qui lo spazio funzionale per le imprese già idonee per il trasporto persone.
Questo tempo che sta trasformando modi ed abitudini va riscattato con un investimento sociale che se da una parte presuppone distanze per scongiurare contagi dall’altro impone di ragionare in termini di sistema, di solidarietà e di buon utilizzo delle risorse pubbliche per dare lavoro effettivo e quindi garantire occupazione.
Nella nuova mobilità locale dovranno anche rientrare taxi ed NCC in ginocchio per il blocco della circolazione delle persone. Un comparto nel comparto che vede 250 imprese presenti in regione con 400 addetti. Per Simone Magellano, Presidente NCC e TAXI CNA Marche “occorre agire subito sul fronte della liquidità, sicurezza, protezioni ma già nei prossimi giorni dobbiamo gettare le basi per nuove ipotesi di servizio che si intreccino con la gestione pubblica del trasporto locale per i cittadini. Per esempio servizi a chiamata in convenzione possono essere un modo per non distribuire contributi a fondo perduto ma offrire qualità ai cittadini e lavoro ai colleghi NCC e tassisti”.
#andràtuttobene se #andràtuttoinsieme

Il testo integrale del comunicato stampa cna marche autotrasporto