Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attualmente al vaglio del Consiglio dei Ministri, vale per l’Italia circa 221,5 miliardi e sarà vincolante almeno fino al 2026. Il PNRR dovrà essere sulle scrivanie di Bruxelles entro il 30 aprile p.v., subito dopo l’illustrazione in Parlamento calendarizzata il 26 e 27 aprile.
Nel frattempo, è stata resa nota la macro struttura del Piano, condivisa con le forze politiche e le parti sociali dal Presidente del Consiglio Mario Draghi negli incontri svoltisi a Palazzo Chigi nei giorni scorsi .
Due gli obiettivi chiave che il PNRR si pone: 1) riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, 2) contribuire ad affrontare le debolezze strutturali dell’economia italiana, tra cui i divari territoriali, la scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro, la debole crescita della produttività, i ritardi nelle competenze tecniche, nell’istruzione e nella ricerca.
Il Piano prevede quindi investimenti e riforme (giustizia civile, concorrenza, pubblica amministrazione, fisco) organizzati in 6 missioni. Si cercherà di concretizzare le missioni attraverso 36 azioni specifiche suddivise in 16 componenti.
MISSIONE 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, con il 22% delle risorse disponibili, pari a circa 42,5 miliardi di euro:
- Digitalizzazione, innovazione e sicurezza della PA
- Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo
- Turismo e cultura 4.0
MISSIONE 2 – Transizione ecologica, è la più pesante nel Piano con circa il 30% di risorse, pari a 57 miliardi di euro:
- Agricoltura sostenibile ed economia circolare
- Transizione energetica e mobilità sostenibile
- Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
- Tutela del territorio e della risorsa idrica
MISSIONE 3 – Infrastrutture, con il 13% delle risorse, pari a poco più di 25 miliardi:
- Rete ferroviaria ad alta velocità e capacità, strade sicure
- Intermodalità e logistica integrata
MISSIONE 4 – Istruzione e ricerca, con il 17% delle risorse, corrispondenti a quasi 32 miliardi:
- Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione
- Dalla ricerca all’impresa
MISSIONE 5 – Inclusione e coesione, con il 10% delle risorse, pari a 19 miliardi:
- Politiche per il lavoro
- Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore
- Interventi speciali per la coesione territoriale
MISSIONE 6 – Salute, con l’8% dei fondi e cioè 15 miliardi e mezzo di euro:
- Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale
- Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale.
Per qualsiasi tipo di investimento, sarà comunque di importanza fondamentale il percorso delle semplificazioni burocratiche e amministrative che dovrà prevedere contestualmente un pieno coinvolgimento delle amministrazioni ad ogni livello, centrale, regionale e comunale.
Questa enorme operazione di sistema che si vuol porre in essere attraverso il PNRR, non potrà non coinvolgere le associazioni di categoria e tutte le parti sociali il cui ruolo sarà decisivo per evitare sprechi di risorse ed inefficienze strutturali.
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Qui il quadro economico del PNRR